È una nuova scoperta nel campo ingegneristico. Ormai il futuro è arrivato: potremo vedere anche attraverso il lego, è arrivato il legno trasparente.
Sì, sembra una presa in giro ma il legno trasparente è realtà: la notizia ci arriva dall’Università del Maryland e del Colorando, che insieme al Forest product laboratory del Dipartimento dell’agricoltura americano, è risuscito a produrre un tipo di legno attraverso il quale si possa vedere.
Questo concept non è del tutto nuovo a dir la verità: le ricerche sono iniziate nel 1992 ma i risultati ottenuti erano insoddisfacenti. Nei primi tentativi si è cercato di rimuovere la lignina, il polimero responsabile dell’irrobustimento delle cellule delle piante e che conferisce forza e resistenza al materiale.
Il legno trasparente creato dalla squadra americana invece è allo stesso tempo solido e leggero, grazie ad una struttura molecolare che risulta non troppo alterata, avendo solo rimosso le molecole che conferiscono al legno il colore. Cosi facendo il legno conserva la sua robustezza perdendo però completamente i suoi colori.
Questo processo si è ottenuto grazie alla combinazione di una spazzolatura chimica e illuminazione solare. “Questo metodo preserva la maggior parte della lignina per agire come legante, fornendo una robusta impalcatura per l’infiltrazione del polimero riducendo notevolmente il consumo di sostanze chimiche ed energetiche, nonché il tempo di lavorazione” pubblica il team alla presentazione del progetto
Il legno trasparente ottenuto, spesso circa 1 millimetro, mostra anche un’elevata capacità di trasmissione del calore: ciò potrebbe candidarlo all’uso per edifici ad alta efficienza energetica, oppure un rivestimento per i pannelli solari posizionati in ambienti estremi. La procedura è adattabile ad ogni tipo di legno.
Si è persino arrivati a pensare che con l’utilizzo di assi più spesse si possa impiegare questo tipo di tecnologia in progetti infrastrutturali. Per ottenere il legno di vetro bisogna sfruttare le proprietà della cellulosa e della lignina, formando una sorta di tela, come quando si produce la carta, che poi va spennellata con perossido di igrogeno.
Una volta spennellate con questa sostanza chimica si espongono questi fogli al sole o ad una lampada ultravioletti. Così il perossido sbianca i cromofori (molecole responsabili del colore del legno) lasciando però la lignina intatta. Aggiungendo poi una resina trasparente epossidica si ottiene la solidità desiderata e un passaggio di luce visibile fino al 90%. Apparentemente un pezzo di vetro.
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