Oltre a cani e gatti ci sono altri animali che la legge consente di tenere in casa, ma anche altri che sono vietati. Ecco quali sono.
I pet, gli animali domestici, più diffusi sono certamente cani e gatti, ma non solo. Ce ne sono anche altri che possono stare con noi nella nostra abitazione e farci compagnia. Non tutti gli animali, anche se di piccole e medie dimensioni però, possono abitare in una casa. Per alcuni la legge lo vieta.
Negli ultimi anni anche tutta una serie di animali esotici hanno iniziato a far parte della famiglia. Ma prima di considerare qualsiasi animale come un pet bisogna sapere cosa dice la legge. Innanzitutto c’è un regolamento condominiale che spesso può essere anche molto restrittivo e che ad esempio vieta la presenza di animali esotici.
Ma la regola più generale è data dall’articolo 1138 del Codice civile che afferma quali animali possono essere tenuti in casa. Secondo quanto stabilisce la legge e che neanche il regolamento condominiale può sorpassare c’è tutto un preciso e dettagliato elenco di animali permessi e vietati.
La legge citata elenca gli animali che si possono acquistare per far vivere nella propria abitazione, che sia una casa singola o un appartamento in un condominio.
Si tratta, dopo ovviamente cani e gatti, degli uccelli come canarini, cardellini e pappagalli, i pesci da tenere nell’acquario, i piccoli roditori come i criceti, ma anche conigli, porcellini d’India, tartarughe, scoiattoli e piccole nutrie.
Così come si specifica quali sono gli animali ammessi c’è anche la legge n.150 del 1992 che vieta espressamente di introdurre in casa alcuni esemplari di mammiferi e i rettili selvatici anche se provenienti da allevamenti di riproduzione in cattività. Si tratta di quegli animali che possono rappresentare un pericolo per l’incolumità pubblica o per la salute.
Gli animali che non sono sottoposti a controlli sanitari e trattamenti di prevenzione da determinate malattie, possono costituire un rischio e trasmettere patologie all’uomo. Un Decreto del Ministero per l’Ambiente del 1996 e poi modificato nel 2001 specifica che è vietato tenere in casa scimmie, topi, rettili come le vipere e anche animali come tigri, leoni e pantere.
Lo scopo è ovviamente quello di tutelare e salvaguardare incolumità e salute delle persone ma anche il benessere degli animali stessi. Certi tipi non potrebbero vivere in un luogo fisico come un ambiente domestico e soffrirebbero o assumerebbero atteggiamenti dannosi.
Per animale domestico viene definito precisamente quello che è “tenuto, o destinato ad essere tenuto, dall’uomo per affezione senza fini produttivi o alimentari, compresi quelli che svolgono attività utili all’uomo, come il cane per disabili, gli animali da pet-therapy, da riabilitazione, e impiegati nella pubblicità“.
L’eccezione è rappresentata da galline, polli e mucche, che rientrano negli animali da compagnia, e possono essere tenuti con fini produttivi ma non industriali, in apposite stalle e pollai e in adeguate condizioni igieniche.
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