Microsoft ha finalmente ascoltato i feedback degli utenti e inserito una delle funzioni richieste da anni nell’ultimo aggiornamento di Windows 11.
A differenza di quanto accaduto in occasione del debutto di Windows 10, l’ultima versione dell’OS sviluppata da Microsoft fatica ad imporsi tra gli utenti. Il motivo di questa “diffidenza” verso il nuovo sistema operativo del colosso di Redmond è da ricercare nella buona riuscita di quella precedente.
Se infatti il 10 arrivava un anno dopo l’uscita dell’8 e soprattutto dopo il mai apprezzatissimo 7 (miglioramento del Vista, ma ancora gravato da problematiche) e dunque veniva visto come un balzo qualitativo notevole rispetto al passato, l’11 si presenta come un miglioramento minore e non necessario rispetto al suo predecessore.
A questa mancanza di effettiva utilità nel passaggio (le modifiche sono principalmente di livello estetico e organizzativo) va unita la diffidenza riguardo le prime versioni di un sistema operativo, notoriamente piene di bug e problemi di compatibilità e funzionamento. Oggi però Windows 11 è affidabile e stabile, inoltre, una volta abituatisi al nuovo layout, ci si rende conto che è anche più intuitivo e funzionale rispetto al precedente.
Proprio a partire da Windows 10, Microsoft ha adottato una nuova politica commerciale: le nuove versioni del sistema operativo non sono più a pagamento, ma vengono distribuite gratuitamente a chiunque abbia acquistato una chiave di Windows oppure un Pc con installato il proprio sistema operativo.
Ovviamente ci sono anche delle caratteristiche tecniche che i PC devono rispettare, sia in termini di potenza hardware (ma con il passare dei mesi queste sono state abbassate fino ad includere anche PC più anziani) che di sicurezza: Microsoft richiede che sui PC sia abilitata la TPM versione 2.0. Tutte le schede madri hanno il TPM che può essere abilitato o disabilitato, ma non è detto che abbiano la versione 2.0.
L’altro cambiamento rispetto al passato riguarda la costante opera di aggiornamento del sistema operativo. Questo serve sia per assicurare la correzione dei bug e delle anomalie sia per tappare le falle sulla sicurezza dei sistema e ancora per aggiungere nuove funzionalità o implementare miglioramenti ai programmi base.
Nel prossimo aggiornamento – che sarà distribuito nei primi mesi del 2024 – ad esempio è stata aggiunta una feature che in molti richiedevano da tempo. Per quanto Word sia stato migliorato nel tempo, sono numerose le persone nel mondo che utilizzano il Blocco Note per gli appunti e la scrittura di testi.
Tale predilezione è dovuta al fatto che questo programma è molto leggero e funzionale, facile da utilizzare su ogni tipo di PC. Tuttavia, non essendo un programma di scrittura, non ha mai avuto un contatore di caratteri e dunque non ha mai permesso a chi lo utilizzava di capire quanto lavoro aveva fatto.
Ebbene grazie al nuovo aggiornamento il Blocco note avrà il conta caratteri e consentirà anche di sapere in tempo reale il numero di caratteri presenti in una singola parte del testo evidenziata. Il contatore è solo l’ultima delle migliorie implementate nel Blocco note, che adesso può contare sul salvataggio automatico, sulla gestione di più file contemporaneamente e anche sulla modalità scura.
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