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Naspi, nel 2024 rischi di perderla: come fare per mantenere l’indennità

Naspi prestare attenzione a un particolare di primaria importanza, altrimenti si rischia di perdere la prestazione.

La Naspi (Nuova assicurazione sociale per l’impiego) rappresenta senza ombra di dubbio la principale forma di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti in stato di disoccupazione. Introdotta nel 2015 ha proprio la funzione di assicurare un sostegno al reddito dei lavoratori dipendenti che abbiano perduto il lavoro involontariamente.

Comunicazioni all’Inps per la Naspi – tuttonovita.it

Prende il posto di due precedenti misure Aspi e MiniAspi e viene corrisposta dietro domanda inviata per via telematica all’Inps, ente che eroga la prestazione e che valuta le domande per verificarne i presupposti adeguati. L’indennità è riconosciuta ai dipendenti con l’esclusione di quelli della pubblica amministrazione a tempo indeterminato, agli operai agricoli a tempo indeterminato delle cooperative, agli apprendisti, ai soci lavoratori delle cooperative, al personale artistico subordinato, ai lavoratori a tempo determinato.

Erogazione della Naspi nel 2024, cosa si rischia

Tra gli adempimenti che i titolari della prestazione devono effettuare vi è la comunicazione del reddito presunto all’Inps nelle modalità e nelle scadenze previste dalla norma, anche nel caso si preveda di non averne. I percettori che non presentano questo documento rischiano il blocco della Naspi.

Naspi, quali procedure seguire per l’indennità – tuttonovita.it

A ricordarlo è l’Istituto di previdenza sociale con il messaggio 4361 del 5 dicembre 2023. La Naspi fruita nel corso del 2023 per la quale è stato comunicato un reddito diverso da “zero”, verrà sospesa se entro il 31 gennaio 2024 il percettore non comunicherà il reddito presunto riferito al 2024. La comunicazione è necessaria anche nel caso di reddito previsto per l’anno 2024 pari a “zero”.

Per riassumere quanti hanno inviato all’Inps per il 2023 una comunicazione di reddito presunto diverso da “zero” e non spediranno entro il 31 gennaio del prossimo anno un’altra comunicazione di reddito presunto per il 2024, rischiano seriamente di non ricevere la Naspi. Invece nel caso la comunicazione fatta nel 2023 indicasse un reddito pari a “zero”, la prestazione non verrà interrotta, ma resta l’obbligo di inviare la comunicazione di reddito all’Inps, se si prevede di avere un reddito per il 2024 superiore a “zero”.

Come si vede si tratta di una comunicazione molto importante da effettuare entro il mese di gennaio del 2024. Occorre assolutamente tenere a mente tale obbligo per non rischiare lo stop all’erogazione dell’indennità. Questo come altri adempimenti sono decisivi per la regolarità del bonifico Naspi.

Infatti in altre occasione si rischia la sospensione dell’erogazione per esempio in caso di raggiungimento dell’età pensionistica,  per disparità tra quanto dichiarato nella domanda e i requisiti richiesti,  per mancata partecipazione alle iniziative di orientamento al lavoro. Ma la scadenza del 31 gennaio non va assolutamente sottovaluta.

Vincenzo Pugliano

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