Prepariamoci a una piccola rivoluzione in ambito domestico: ecco la normativa europea che rivoluzionerà le nostre vite.
Una delle parole d’ordine del nostro tempo è “transizione energetica”, che a sua volta si declina in una serie di principi ai quali, volenti o nolenti, dobbiamo assolutamente adeguarci: sostenibilità ambientale, efficienza energetica, riduzione dei consumi. Le ricadute – anche nell’immediato – sono molto più concrete di quanto crediamo. Vediamo cosa succederà per effetto di una nuova normativa europea che presto entrerà in vigore. Caldaie a gas, ecco quando scatta il divieto dell’Unione Europea.
L’Europa unita ha sposato il progetto della conversione green, e a tal fine ha introdotto nuove norme che mirano a ridurre progressivamente la quantità di emissioni delle abitazioni del Vecchio Continente. Come? La strategia si gioco su più fronti, alcuni più impattanti di altri. Vedi alla voce “caldaie a gas”…
Il futuro dell’Europa senza caldaie a gas
La novità è di quelle epocali: tra non molto le caldaie a gas dovranno sparire da tutte le case d’Europa. Le tempistiche sono stringenti e comportano una serie di importanti conseguenze per tutti i cittadini europei. L’obiettivo, del resto, è a dir poco ambizioso: ridurre drasticamente i consumi energetici per arrivare a un parco immobiliare a emissioni 0 entro il 2050.
Pochi giorni fa – il 7 dicembre – l’Ue ha varato nuove norme pro tempore in attesa di definitiva approvazione e adozione da parte di Parlamento e Consiglio. Con buona pace dei paesi ancora refrattari agli imperativi green. Il relatore all’Europarlamento Ciaràn Cuffe ha dichiarato che è stato raggiunto “un risultato straordinario, un progetto per la decarbonizzazione del patrimonio edilizio a livello mondiale”.
Un punto chiave è l’eliminazione dei combustibili fossili. L’obiettivo viene spostato dal 2035 al 2040, e comporta lo stop definitivo alle caldaie alimentate a gas. Naturalmente, chi già ne possiede una può stare (relativamente) tranquillo: non sarà illegale tenerla in casa e usarla. Ma dal 2040 nessuno potrà più produrre o vendere questo tipo di prodotti. E dunque tutti gli incentivi per acquistarne verranno meno.
Gli edifici residenziali più inquinanti all’interno dell’Ue avranno 7 anni di tempo (fino al 2030) per ridurre il consumo medio di energia primaria del 16%, ma il 20-22% dovrà adeguarsi entro il 2035. Quanto agli edifici non residenziali, il limite passerà dal 16% al 26% entro il 2030. Sempre nel 2030 tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere costruiti a emissioni zero (gli edifici pubblici dal 2028).